CHI SIAMO

La HOMEPIEMONTE srl è una società di costruzioni e progettazione di edilizia privata, società nata nel 2000, è composta da liberi professionisti iscritti ai rispettivi Ordini Professionali i cui soci sono titolari anche di Impresa Edile incaricata e coordinata per la realizzazione delle opere progettate o sviluppate attraverso COMPUTI METRICI su incarico di utenti provenienti dalla rete web o dal territorio. Le nostre attività specifiche sono: REALIZZAZIONE DELLE OPERE, PROGETTAZIONE, DIREZIONE LAVORI, FORNITURE MATERIALI, ANALISI E VERIFICHE PRELIMINARI, COLLAUDI. I lavori acquisiti e contrattualizzati sono realizzati dalla HOMEPIEMONTE SRL  I punti di forza del nostro lavoro sono la Computistica (preventivi lavori), precisi e attendibile fin dal primo sopralluogo, e la fase progettuale che è valutata all’interno del preventivo lavori (se richiesto dalla committenza). Per queste mansioni possediamo un know how importante, maturato da pluriennale esperienza. Operiamo esclusivamente nel settore privato dell’edilizia residenziale e/o terziaria CASA – INDUSTRIA – HABITAT. Un servizio libero, professionale, attento, nell’interesse esclusivo  dell’utente-finale. PREZZI COMPETITIVI e PROGRAMMAZIONE con COSTO DELLE OPERE PROGRAMMATE, attendibile e certo fin dalla firma del contratto di appalto lavori. Il nostro intervento si completa con un supporto professionale attivo e altamente qualificato in collaborazione con i tecnici incaricati dalla committenza. La modalità esecutiva delle opere è stabilita e concordata da Stati Avanzamento Lavori S.A.L. programmati fin dall’inizio. I pagamenti previsti da contratto a carico del cliente, sono sempre pertinenti le effettive e reali lavorazioni eseguite, dettagliate nel documento contrattualizzato, secondo un cronoprogramma lavori approvato dalla committenza,  ….

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Le pagine di HOMEPIEMONTE SRL in blog, hanno lo scopo di illustrare in modo tecnico e professionale le categorie dei lavori con i relativi prezzi che applichiamo. Il PREZZIARIO delle opere edili non deve essere solo una semplice indicazione o “elencazione” di prezzi ma un dettaglio semplice  che illustra “la categorie dei lavori da eseguire” con relativo prezzo. Le nostre considerazioni sono supportate da esperienza in cantiere. Gli articoli e relativi prezzi sono sviluppati dai nostri tecnici incaricati (Architetti, Ingegneri, Geometri), professionisti che collaborano con la nostra attività di cantiere e sono direttamente interessati-alle-categorie-dei-lavori. 3030_BORDER

[su_spoiler title=”I COMPONENTI LA HOMEPIEMONTE SRL ” style=”fancy” icon=”folder-1″]Arch. Rocco Carmelo Cafici – Laurea in Architettura c/o Politecnico di Torino – Cantierista con delega operativa HOMEPIEMONTE SRL quote possesso 48,5%. Ruolo: socio. Arch. Stratacò Angelo Antonio, laurea in Architettura c/o Politecnico di Torino libero professionista iscritto all’Ordine degli Architetti di Torino e provincia. Master in Informatica Torino 2008, CTU Tribunali di Torino – Ivrea e Pinerolo. Ruolo: Amministratore Unico, quote di possesso 51,5% [/su_spoiler]
[su_label type=”info”]REA SOCIETA’ HOMEPIEMONTE SRL: n.946955. Sede legale e amministrativa: vedi Visura Camerale Camera di Commercio Torino[/su_label]
 
HOMEPIEMONTE SRL e le DEMOLIZIONI CONTROLLATE
La demolizione di un tetto ed in particolare tutte le demolizioni che si effettuano in cantiere, devono essere pianificate e programmate secondo un piano di progettazione e pianificazione redatto da tecnico abilitato che dovrà assistere tutte le fasi delle demolizione. La normativa ed in particolare l’art.150 del D.L 81/2008 nella sezione VII cita la metodologia da utilizzare prima dell’inizio dei lavori di demolizione:  è obbligatorio procedere alla verifica delle condizioni di conservazione e di stabilità delle varie strutture soggette a demolizione; occorre quindi procedere con le opportune opere di rafforzamento e puntellamento necessarie ad evitare crolli imprevisti. La legge descrive inoltre l’ordine delle demolizioni ossia: i lavori di demolizione devono procedere con cautela e con la programmazione stabilita, dovranno essere eseguite sotto la sorveglianza di Tecnico abilitato e sviluppate in modo tale da non pregiudicare la staticità delle strutture portanti o di collegamento con quelle adiacenti. La metodologia dei lavori deve risultare da apposito programma contenuto nel piano operativo di sicurezza (POS), facendo sempre riferimento a quanto indicato nel Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC), se previsto. DEMOLIZIONI DI OPERE MURARIE: (art.152 del D.Lgs.81/2008 e s.m.i.), la demolizione delle murature con altezza superiore a metri 2, se effettuata con attrezzature manuali, dovranno essere eseguite mediante la predisposizione di un ponte di servizio in adiacenza e separato dall’opera soggetta a demolizione. Durante le fasi lavorative occorre ridurre il sollevamento di polvere, e contemporaneamente bisogna irrorare acqua sulle murature e i materiali di risulta. La zona delle demolizioni dovrà essere delimitata e impedito l’accesso a persone estranee sia nell’area dell’intervento che nel piano sottostante. Il materiale risultante dalle demolizioni dovrà essere trasportato oppure convogliato in appositi canali, il cui estremo inferiore non deve risultare ad altezza maggiore di due metri dal livello del piano di raccolta; i canali saranno realizzati in modo tale che ogni singolo elemento sia inserito nell’elemento successivo. DEMOLIZIONE TETTO: La demolizione delle strutture ed in particolare del tetto, dovranno essere pianificate e programmate secondo un piano di sicurezza definito “ordine delle demolizioni, nel quale sono definite le varie operazioni, la loro sequenza e le conseguenti misure di prevenzione. Per una corretta stesura del documento sopracitato è fondamentale l’analisi preventiva dell’edificio, volta ad accertare le sue reali caratteristiche strutturali, le modifiche compositive effettuate nel tempo e il suo stato di conservazione. Nella relazione è importante verificare il deterioramento, e gli eventuali difetti di costruzioni. Con l’ORDINE DELLE DEMOLIZIONI completato si potrà procedere alla demolizione del tetto. Nel nostro preventivo lavori è compreso L’ORDINE DELLE DEMOLIZIONI e l’assistenza di tecnico abilitato durante le fasi delle demolizioni
RUOLO DEL PROFESSIONISTA INCARICATO ALLA PROGETTAZIONE 
Se devi ristrutturare o costruire casa e incaricare un libero professionista per il progetto, ti proponiamo questo video che ti aiuterà a capire ruoli e competenze del professionista incaricato e dell’Impresa. Il collega illustra esaustivamente le fasi operative secondo la normativa. Conoscere il ruolo del professionista incaricato e quello dell’impresa è un tuo diritto. “I nostri diritti non sono altro che i doveri degli altri nei nostri confronti.” Norberto Bobbio. Video Arch. Balestrini Federico via Pascoli 18, 20082 Noviglio (MI) 
 
CARATTERISTICHE DELLE COSTRUZIONI ANTISISMICHE 

Gli edifici di nuova costruzione, per essere antisismici, devono possedere i requisiti di sicurezza “nei confronti di stati limite ultimi”, ossia capacità di evitare crolli, perdite di equilibrio e dissesti gravi, totali o parziali. La struttura deve essere progettata in modo tale che il degrado nel corso della sua vita nominale (purché si adotti la normale manutenzione ordinaria) non pregiudichi le sue prestazioni in termini di resistenza, stabilità e funzionalità. La protezione contro il degrado si ottiene attraverso un’opportuna scelta dei dettagli, e delle dimensioni strutturali. Un edificio antisismico può essere realizzato in calcestruzzo armato normale o precompresso, ossia cemento con barre di acciaio (armatura) annegate al suo interno ed opportunamente sagomate ed interconnesse fra di loro. Le barre devono avere un diametro minimo di 5 mm. A seconda del rischio sismico della zona dove si costruirà l’edificio. La classe di resistenza del calcestruzzo potrà essere più o meno alta (il minimo è Classe 8/10, il massimo è 90/105). In fase di costruzione la messa in posa di pilastri e travi deve avvenire contemporaneamente, onde evitare la creazione del “giunto” che può pregiudicare la stabilità dell’edificio. L’altezza dell’edificio deve essere limitata in relazione alla classificazione sismica del territorio: le case che ricadono in zona 1, quella a massimo rischio sismico, non devono superare i due piani di altezza, se in muratura ordinaria, tre piani se in muratura armata (nel caso di progettazione semplificata). COLLAUDI: l‘edificio antisismico deve resistere a torsioni, flessioni, deformazioni, tagli, vibrazioni, fessurazioni, tensioni, corrosioni. Bisogna inoltre verificare l’aderenza delle barre d’acciaio con il calcestruzzo. Anche le costruzioni in legno sono sottoposte a prove di robustezza e staticità, in particolare per verificare la resistenza a trazioni, flessioni e compressioni sia parallele che perpendicolari alla fibratura del legno stesso. In fase di progettazione la resistenza per tutte le sollecitazioni previste si ricavano applicando le norme di calcolo illustrate nella legge. Il collaudo statico, invece, deve essere effettuato in corso d’opera.

INTONACO FIBRORINFORZATO – COME E QUANDO VA ADOPERATO

L’intonaco fibrorinforzato è un prodotto premiscelato composto generalmente da cemento, calce aerea, inerti calcarei selezionati e dosati opportunamente, fibre di vetro, fibre sintetiche ed additivi specifici che migliorano la qualità rispetto al tradizionale sia per lavorabilità che per resistenza. La composizione del prodotto varia secondo la formula del produttore; la presenza delle fibre conferisce alla malta una maggiore resistenza a trazione in fase plastica, riducendo così notevolmente le possibilità di microfessurazioni durante la prima fase di indurimento. Il prodotto può essere applicato a proiezione meccanica mediante macchine intonacatrici per prodotti premiscelati o manualmente. I supporti da intonacare devono essere omogenei, stabili, privi di parti deboli, polvere, proliferazioni batteriche, efflorescenze saline, oli, grassi, cere, residui di precedenti lavorazioni, ecc. Se necessario, eseguire una pulizia preventiva del supporto mediante idrolavaggio a pressione o sabbiatura. Le superfici in calcestruzzo liscio o compatte ed inassorbenti devono essere preventivamente trattate mediante applicazione di un primo strato per migliorare l’adesione dell’intonaco al supporto di fondo. Le applicazione successiva devono avvenire tra le 12 e le 24 ore dal termine della posa del primo strato di intonaco. Se l’intonaco fibrorinforzato deve essere effettuato su supporti disomogenei o cambi costruttivi, è consigliato posizionare all’interno dello strato di intonaco la rete di armatura in fibra di vetro resistente agli alcali. La rete deve essere estesa per 30 cm circa oltre la linea di discontinuità dei materiali ed essere applicata nello spessore dell’intonaco e non in completa aderenza alla muratura. La predisposizione di paraspigoli, listelli di frazionamento, guide di livello, ecc. deve essere effettuata prima dell’applicazione dello strato di intonaco su tutta la parete. Il prodotto non va applicato con temperature inferiori a + 5°C, in presenza di forte vento, pioggia e sotto l’azione diretta del sole o superiori a + 35°C. Con elevate temperature si consiglia di bagnare uniformemente con acqua il supporto prima dell’applicazione dell’intonaco. Evitare l’applicazione su supporti gelati, polverosi, instabili ed inconsistenti. Eseguire spessori di intonaco compresi da 10 a 20 mm per strato. Evitare l’applicazione su supporti a base gesso o pannelli espansi di natura minerale ed organica. Proteggere il prodotto applicato dal gelo, dalla pioggia e dalla rapida essiccazione per le prime 24 ore dalla messa in opera. Il prodotto in genere presenta le seguenti caratteristiche: Resistenza a compressione ≥ 2,0 N/mm2 CS II, Resistenza a flessione ≥ 0,5 N/mm2, Assorbimento di acqua per capillarità ≤ 0,20 kg/m2 x min0,5 W2, Coefficiente di permeabilità al vapore acqueo ≤ µ 15, Conducibilità termica 0,45 W/mK (valore medio). Visualizza il prezzo al mq: Prezzo fornitura e posa intonaco fibrorinforzato

SCHERMATURE SOLARI – Uno degli interventi TRAINATI del 110%SUPERBONUS è il posizionamento delle tende da sole delle diverse come le veneziane e altre schermature solari. Queste categorie di lavori possono usufruire della maxi agevolazione del Superbonus110%. Esse però devono rispettare alcune caratteristiche fondamentali, devono far parte ciioè di prodotti dettagliati nell’allegato M del Decreto legislativo 29 Dicembre 2006 n.311 devono rispecchiare determinate caratteristiche in merito a rendimento energetico, molto importante, devono avere la relativa certificazione di conformità. Esistono diverse tipologie detraibili. Le regole fondamentali stabilite dall’Enea, che devono riportare le seguenti classificazioni: 

  • UNI EN 13561 Tende esterne requisiti prestazionali compresa la sicurezza (in obbligatorietà della marcatura CE); 
  • UNI EN 13659 Chiusure oscuranti requisiti prestazionali compresa la sicurezza (in obbligatorietà della marcatura CE); 
  • UNI EN 14501 Benessere termico e visivo certificato per caratteristiche prestazioni e classificazione; 
  • UNI EN 13363.01 Dispositivi di protezione solare in combinazione con vetrate con calcolo della trasmittanza totale e luminosa con metodo di calcolo semplificato
  • UNI EN 13363.02 Dispositivi di protezione solare in combinazione con vetrate con calcolo della trasmittanza totale e luminosa, con metodo di calcolo dettagliato.
INTONACO SPECIALE PROTETTIVO

INTONACO SPECIALE PROTETTIVO – Efficace per proteggere la muratura esterna da pioggia e umidità (prodotto da utilizzare secondo le condizioni di esposizione della muratura). Si combinanp due elementi fondamentali ossia l’INTONACO di fondo fibrorinforzato, più la componente IDROREPELLENTE. Si può utilizzare sia per esterno che per interno (in condizioni particolari). Il prodotto si adopera come intonaco di fondo su murature in laterizio, anche alveolato, o porizzati, blocchi in calcestruzzo, cls grezzo in argilla espansa. I principali vantaggi sono: Maggiore protezione dall’acqua, Maggiore durabilità del’intonaco. Muratura asciutta e quindi migliore isolamento termicoMaggiore stabilità dimensionale e quindi minore tendenza alla formazione di cavillature (microlesioni superficiali). Minore risalita capillare. Prezzo HOMEPIEMONTE SRL fornitura e posa 18 €/mq spessore 1 cm : visiona prezzi intonaci

ALCUNE CONSIDERAZIONI PER UN BUON ISOLAMENTO TERMICO
LA RESISTENZA TERMICA è la difficoltà del calore nell’attraversare un mezzo: solidoliquido, gas. Nel nostro caso i materiali edili utilizzati per isolare le nostre case. La resistenza termica si misura in kelvin per watt  K/W. Migliorare la Resistenza Termica significa trattenere maggiormente il calore (o il fresco) nei nostri ambienti domestici e quindi migliorare il risparmio sul costo dell’energia per sviluppare il calore propagato nell’ambiente. Scegliere uno spessore adeguato di isolamento è importante; non solo, il materiale adoperato deve avere determinate caratteristiche. Per lo stesso spessore di materiale adoperato si hanno differenti gradi di resistenza termica. Lo scopo di un buon progettista termico è definire il materiale idoneo da utilizzare e il giusto spessore di materiale da posizionare per  realizzare una barriera efficace contro la dispersione del calore. Per esempio 10 cm di EPS, equivalgono in termini di prestazioni termiche a  21 cm di pannello in fibra di legno.
DOCUMENTI NECESSARI ALL’USO DEL PONTEGGIO
 Il d.l. 81/2008 all’articolo 134, dispone l’obbligo della redazione del documento principale per l’uso di un ponteggio ossia, il Piano di Montaggio Uso e Smontaggio (PiMUS) ogni volta che il cantiere prevede l’uso del ponteggio. L’articolo 136 comma 1 specifica la responsabilità per la redazione del PiMUS. E’ il datore di lavoro dell’impresa (proprietario dell’immobile soggetto a ristrutturazione), che dovrà incaricare persona competente per il montaggio e lo smontaggio del ponteggi e quindi l’obbligo di redazione del PIMUS. Contenuti minimi del PiMUS Ciò che deve essere contenuto nel PiMUS é dettagliatamente descritto nell’allegato XXII del D.L. 81/2008. La parte più importante riguarda le procedure di montaggio e smontaggio, operazioni descritte in modo chiaro, e procedure che definiscono in modo rigoroso la la tipologia del sistema di protezione collettiva o DPI (dispositivo di protezione individuale) da utilizzare. La scelta dei sistemi anticaduta da inserire nel PiMUS Ai sensi dell’art. 75 i DPI (certificati per l’uso specifico) devono essere impiegati solo quando i rischi non possono essere evitati o sufficientemente ridotti da misure tecniche di prevenzione. Quelli di terza categoria, che sono destinati alla salvaguardia delle persone contro i pericoli più gravi, tra cui la caduta dall’alto, devono essere conformi alle norme armonizzate, ovvero a quelle emanate dal CEN su mandato dell’Unione Europea e recepite dall’Ente Italiano di Unificazione Normativa (UNI).E’ opportuno precisare che i DPI non eliminano il rischio di caduta dall’alto ma ne minimizzano solo le conseguenze, aggiungendo anche dei rischi per il loro non corretto utilizzo ad esempio l’inciampo e l’errato indossamento degli stessi. Il rischio caduta esiste sempre e può accadere in qualsiasi momento. Per tale evento, all’interno del PiMUS devono essere previste anche le operazioni di emergenza. Utilizzando i parapetti provvisori, eliminano a monte il rischio di caduta. I requisiti necessari per far sì che un parapetto provvisorio possa assolvere alla sua funzione di impedimento alla caduta sono stabiliti dalla norma UNI EN 13374. In presenza quindi di parapetti provvisti di marcatura CE, ovvero conformi a tale norma, basterà riportare all’interno del PiMUS le istruzioni d’uso fornite dal produttore. La scelta del preposto e del numero dei componenti della squadra dipende dalla rapidità con la quale si intende eseguire il montaggio ma anche dal sistema anticaduta utilizzato e le eventuali procedure di emergenza da utilizzare. Ai sensi del D.Lgs 81/2008 art. 136 comma 6 si evidenzia che i membri della squadra di montaggio e smontaggio non possono essere minori di due. In caso di utilizzo di DPI anticaduta, e quindi la pianificazione di operazioni di emergenza, il numero degli addetti al montaggio non potrà essere inferiore a tre.