20 - LAVORI EDILI COMPLETATI

RISTRUTTURAZIONE GROGNARDO

Last Updated on 7 Agosto 2023 by Antonio Arcangelo

RISTRUTTURAZIONE IMMOBILE POSIZIONATO NEL COMUNE DI GROGNARDO (AL)
L’immobile oggetto di ristrutturazione è posizionato nel Comune di Grognardo (AL), localizzato in una zona periferica del Comune, nell’area pertinenziale agricola in località cascina zoppa. L’epoca di costruzione dell’immobile è sicuramente ante 1967, con fasi di ristrutturazione minima successiva. La composizione interna è tipica delle cascine piemontesi: il piano terreno con cucina, disimpegno, ampia sala e cantina fuori terra con scala interna di collegamento posizionata tra i vani. La ristrutturazione edilizia ha avuto inizio sulla base della normativa  n.34/2020 con riferimento all’art.119. Dopo attento sopralluogo, verificate le condizioni di fattibilità alla normativa, sono state sviluppate le categorie dei lavori ed il relativo Computo Metrico sulla base del Prezzario Regione Piemonte 2021, il tutto è stato completato con il piano economico dell’intervento. La ristrutturazione ha compreso una serie di categorie lavori che hanno determinato una modifica sostanziale della classe Energetica con definizione finale in classe A4. L’intervento sismico programmato ha previsto la sostituzione del tetto con elementi in legno lamellare GL24 su unica falda con manto di copertura in tegole marsigliesi. Progetto CILAS, Progetto Termico e garanzie progettuali per 110%SUPERBONUS  Arch. Stratacò Angelo Antonio
CONDIZIONI DELL’IMMOBILE PRIMA DELL’INTERVENTO PROGRAMMATO
Lo stato ante opera dell’immobile era condizionato prevalentemente da una precaria composizione dell’orditura del tetto, composto da  travoni in legno massiccio, che risultavano in parte deteriorati, con appoggi sulla muratura perimetrale realizzata in muratura lapidea disposta a secco, composta prevalentemente da sassi ed in minima parte laterizi; lo spessore medio di questo manufatto presentava spessore variabile tra 60 e 80 cm.  La trave di colmo presentava appoggi semplici, precari, appoggiata sulla fascia centrale con un incastro parziale nella muratura di completamento, aderente il timpano  e, sul lato opposto  era  definita  su  muratura  di spina  composta da materiale lapideo (pietre e laterizi).  L’intervento previsto  si configurava  in una nuova realizzazione e/o sostituzione del tetto con una struttura antisismica; con riferimento alla NTC 2018.  In modo particolare occorreva rendere autonome le strutture perimetrali portanti, le quali erano in condivisione con i proprietari limitrofi. A tale scopo risultava particolarmente difficoltoso definire la struttura ad anello per la corretta distribuzione dei carichi dinamici in caso di sisma.
LAVORI DI PREPARAZIONE APPOGGI PERIMETRALI DELL’ORDITURA 
Le prime categorie lavori eseguite, sono state le demolizioni controllate del tetto ed in particolare del manto di copertura, la piccola orditura, la grossa orditura ed una verifica preliminare sul solaio di copertura (secondo impalcato) del primo piano. Risultava una composizione orizzontale con voltine di mattoni pieni appoggiate su putrelle in ferro. Si rese necessario un rinforzo strutturale alleggerito mediante posizionamento di rete elettrosaldata diam 8 mm con maglia 20 e getto di cls strutturale a basso peso specifico (1600 kg/mc). Per quanto concerne la muratura laterale in pietra, posizionata a secco, si adottò il sistema dell’ammorsamento con posizionamento di rete elettrosaldata con intonaco di sabbia e cemento con dosaggio di 3 qli/mc. Successivamente fu verificato e predisposto il posizionamento dell’anello di ripartizione dei carichi, realizzando un supporto con trave UPN, incastrate e “intassellate” mediante chimico nella struttura sottostante  
POSIZIONAMENTO DELLA NUOVA ORDITURA
Il materiale utilizzato è un legno lamellare di tipologia GL22c con interasse tra le travi principali (puntoni) di 80 cm. La normativa di progetto adoperata sono pertinenti le Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC 2018) ed in particolare la UNI EN1990:2006 Basi di calcolo UNI EN1991-1-1:2004 Azioni sulle strutture UNI EN1995-1-1:2014 Progettazione delle strutture di legno. Gli sforzi interni sono calcolati per le sezioni terminali e la sezione a metà luce delle travi della copertura, le deformazioni flessionali elastiche sono calcolate a metà luce, per tutte le combinazioni di carico. Tutte le verifiche previste dall’Eurocodice 5 sono eseguite allo stato limite ultimo, (UNI EN1995-1-1:2014, §6). Le deformazioni sono verificate allo stato limite di servizio secondo UNI EN1995-1-1:2014, §7.2. Per la verifica delle vibrazioni delle travi sono applicate le considerazioni del (UNI EN1995-1-1:2014, §7.3.3). La struttura risulta essere incastrata alle due estremità con incastro su trave UPN e tondino diam 14 mm passante e getto di calcestruzzo C25/30
LAVORO COMPLETATO
L’insieme delle lavorazioni sono state definite mediante 110%Superbonus – sismabonus con sconto in fattura. La struttura definitiva presenta un locale sottotetto non abitabile isolato termicamente nell’area dell’estradosso del secondo impalcato confinante con la zona termica residenziale. Dalle immagini a lato è evidente la realizzazione dell’incastro e allineamento dei puntoni sulla fascia perimetrale (non è stato adoperato il dormiente).  I puntoni sono stati “ammorsati” nella trave in cemento armato la quale è solidale alla trave in acciaio in UPN sulla base della muratura esterna. La definizione interna visibile nella foto a lato è l’appoggio “alto” o incastro della falda superiore sulla muratura rinforzata lato altra proprietà. Il vano è dedicato al posizionamento dei “puffers” o serbaoi di accumulo di acqua calda sanitaria proveniente dai pannelli solari posizionati in prossimità nella falda lato sud del tetto con copertura in tegole marsigliesi. L’intervento ha compreso inoltre la realizzazione del cappotto esterno spessore 10 cm in EPS, la realizzazione del riscaldamento a pavimento, la fornitura e posa di accumulatori per pannelli fotovoltaici e la fornitura e posa dei pannelli fotovoltaici. Il tutto come evidenziato a seguire
ULTERIORI CATEGORIE LAVORI COMPLETATE 

Installazione di impianti solari fotovoltaici Potenza nominale 6 Kw – art. 119 comma 5. DL. 34/2020 convertito dalla legge 77/ 2020. Sistema fotovoltaico per connessione in rete costituito da moduli in silicio cristallino, inverter, struttura di sostegno per tetti inclinati, compresi  cavi di connessione, quadri DC e AC con dispositivi di protezione ed interfaccia Impianto parzialmente integrato complanare alla falda, potenza (6 kWp). Ottimizzatore di potenza con efficienza > 99%, classe di protezione IP68, conformità agli standard di sicurezza IEC62109-1 (singolo per pannello singolo e potenza in ingresso tra 370-500 W). Batteria di accumulo agli ioni di litio, grado di protezione almeno IP54, certificato IEC 62619, da: 400 V di tensione massima ed energia totale tra 7-11 kW (utiilizzata da 5,8kW)

Pompa di calore aria-acqua monoblocco, elettrica, ad alta efficienza, COP nominale > 3,9 con aria esterna +7°C ed acqua in uscita +35°C, alimentazione monofase o trifase, con compressore rotativo scroll, da interno o esterno, temperature dell’acqua in uscita fino a 55°C, per riscaldamento e produzione di acqua calda sanitaria. Potenza termica resa 10 kW – ( Utilizzata da 9kW )
Collettori solari vetrati piani con superficie di assorbimento selettiva, tubi in rame saldati, isolamento posteriore in polistirene o lana di vetro, vetro temperato alta trasparenza, certificato di qualità conforme UNI EN 12975 Con telaio (metallico in alluminio o in lamiera d’acciaio, escluso il sistema di fissaggio). Kit di pompaggio preassemblato per circuito solare forzato costituito da: circolatore + regolatore di portata + valvola di carico e scarico + valvola non ritorno + valvola di sicurezza + manometro + tutta la raccorderia idraulica Circolatore potenza fino a 250 W.Fornitura e posa in opera di circolatore singolo per impianto di riscaldamento, rotore bagnato, senza tenuta meccanica, cuscinetti lubrificati dal liquido pompato, attacchi filettati a sede piana per piccole volumetrie, con regolazione a tre velocità, 1 x 230 V, compreso di raccorderia, guarnizioni, valvole di intercettazione, smontaggio e demolizione del vecchio circolatore e delle saracinesche, oneri per la sicurezza. DN 25 Q=2-7 m³/h H=6,8-2,3 m P=245 W In=1,04 A.
Formazione di vespaio aerato mediante il posizionamento, su piano preformato, di cupole modulari in polipropilene(PP), tipo igloo, per carichi civili, compresi il getto di calcestruzzo per il riempimento dei vuoti, il getto di calcestruzzo per la soletta superiore spessore minimo 4 cm armata con rete elettosaldata maglia 20×20 diametro 6 mm, adattamenti e tagli del materiale, esclusi la formazione del piano di appoggio e di eventuali sistemi di aerazione, per una superficie minima d’intervento di 10 m²: con cupole di altezza oltre 20 cm fino a 30 cm. Sistema radiante a pavimento costituito da tubi flessibili in polietilene ad alta densità reticolato con barriera antiossigeno diametro 17×2 mm, alloggiati su pannelli isolanti in polistirene espanso sagomato spessore isolante 30 mm,inclusi graffe, strisce isolanti di bordo, additivo termofluidificante pari a circa 0,2 l/m², rete elettrosaldata antiritiro diametro filo 2 mm (Interasse di posa dei tubi fino a 20 cm).Sistema a pavimento radiante. Collettore di distribuzione preassemblato in ottone per impianti a pannelli radianti, dotato di valvole di intercettazione predisposte per comando elettrotermico, detentori micrometrici, gruppi di sfiato e scarico impianto, staffe, raccordi per tubo in polietilene. a 6 circuiti. Pannello in polistirene espanso sintetizzato (EPS), esenti da CFC o HCFC, resistenza a compressione pari a 150 kPa e densità compresa tra 20-28 kg/m³ (secondo la norma UNI EN 13163), Euroclasse E di resistenza al fuoco, marchiatura CE, rivestito con barriera al vapore. Per la realizzazione di sistemi di riscaldamento a pavimento (spessore 30 mm)


PREZZI E CARATTERISTICHE  DI  CATEGORIE LAVORI E SERVIZI PROPOSTI
MODALITA’ DI POSA DEI PANNELLI FOTOVOLTAICI PER OTTENERE LA DETRAZIONE FISCALE
Per usufruire delle detrazioni fiscali occorre fare attenzione alla modalità e caratteristiche di posa che sono: 
CASSERO IN POLIPROPILENE – VESPAIO AERATO

Il cassero a perdere in polipropilene è un elemento essenziale per la realizzazione dei vespai aerati e ventilare per eliminare l’umidità in eccesso da piani terreni o piani cantina che sono a contatto diretto con il terreno di fondazione. Il cassero a perdere in polipropilene è adatto sia per le nuove costruzioni, che per le ristrutturazioni. Nei vespai realizzati si genera un’ottima ventilazione che comporta l’eliminazione dell’umidità e la dispersione del gas radon. ll radon è un gas nobile radioattivo naturale derivato dal decadimento dell’uranio, si trova in natura in piccole quantità nel suolo e nelle rocce. Essendo un gas radioattivo, può risultare cancerogeno se inalato, per la presenza di particelle alfa.La principale fonte di questo gas è il terreno, ed in particolare se nella sua composizione sono presenti composti di rocce di origine vulcanica (tufo o i graniti) con la presenza di acqua di falda. Il gas fuoriesce e si disperde nell’ambiente, accumulandosi in locali chiusi dove diventa pericoloso. Il radon quindi si può trovare nelle nostre abitazioni, nelle scuole e nei luoghi di lavoro. La presenza di Radon può essere più elevata: a) nelle abitazioni costruite su terreni granitici o vulcanici o ricchi di tufo b) negli edifici le cui fondazioni poggiano direttamente sul terreno c) nei locali comunicanti direttamente con cantine o seminterrati tramite botole o scale d) nelle costruzioni in cui sono state utilizzate argille contenenti alluminio, granito, tufo, porfido, basalto, pietre laviche, pozzolane o cementi di origine pozzolanica, gessi chimici, ceramiche o cementi prodotti con scorie di alto forno. Affinché questo gas non sia dannoso deve essere contenuto nei limiti di 300 Bq/m3. Esistono in commercio degli ottimi misuratori di gas Radon molto attendibili. Il metodo migliore per eliminare questo rischio è dunque la realizzazione di un vespaio aerato con materiale in polipropilene. Si consiglia un’alternanza di fori di ventilazione ogni 5/6 mt. con diametro da 8/12 cm. Il sovraccarico utile varia in funzione della portata del terreno, del magrone sottostante e degli spessori della soletta. Il Cassero in polipropilene inoltre è dotato di un sistema di collegamento ad incastro che consente una posa facile e veloce, inoltre, la sua forma permette di posizionare, in ogni direzione, tubazioni,condutture e cavi. Per dettagli e prezzi: Prezzo Vespaio aerato

LA CERCHIATURA PER CONSOLIDARE APERTURA VANO PORTA 
La cerchiatura è quella categoria di lavoro che serve a rinforzare in modo sostanziale una nuova apertura su un muro portante o l’ampliamento della luce di una porta o una finestra esistente. E’ una lavorazione che richiede un progetto dettagliato ed in particolare una buona direzione lavori. La fase più importante è quella della demolizione controllata o taglio a sezione obbligata della muratura che dovrà essere fatta con competenza, da personale idoneo. Durante la lavorazione è importante considerare lo spessore del muro e le sue caratteristiche.. L’elemento essenziale per irrigidire la nuova struttura è l’inserimento ed il posizionamento delle putrelle tipo HEB ali larghe serie normale. costituite da a) traversa b) montanti c) piastra di base spessore 1 cm (numero 2 nel grafico a lato), c) Cordolo in cemento armato a sezione quadrata con dimensioni minime 30 cm, armato con 4 tondini da 14 mm e staffe diametro 8 mm ogni 20 cm. La saldatura piastra-putrella inoltre è la fase altrettanto importante per rendere solidali gli elementi montanti e traversa (1 e 2 nel grafico a lato). La piastra di base dovrà essere collegata e “ammorsata” mediante tirafondi e chimico al cordolo sottostante in cemento armato con dosaggio di almeno 3,5 ql di cemento al mc di getto. La cerchiatura è ammessa nei casi previsti dalla normativa e in ogni caso dovrà rispecchiare queste condizioni fondamentali ossia: una distanza minima di 1 metro dall’angolo muro e non si deve realizzare cerchiatura nell’intersezione di muri autoportanti. In ogni caso per un dettaglio preciso occorre far riferimento ai dati progettuali e alla verifica in cantiere sulla fattibilità della stessa.