02 - CEMENTO ARMATO, OPERE IN FERRO

PREZZO SOLAIO MONOLITICO ALLEGGERITO ARMATO

Last Updated on 12 Agosto 2023 by Antonio Arcangelo

SOLAIO MONOLITICO IN CEMENTO ARMATO o a PIASTRA 
Questa tipologia di solaio, in Italia, si sta diffondendo molto; ed in particolare negli ultimi anni sta diventando sempre più attuale per la sua semplicità di lavorazione ed in particolare di posa in opera. La sua diffusione è quasi da paragonare alla realizzazione della soletta tradizionale in latero-cemento.  La sua struttura monolitica o sistema a piastra del solaio è caratterizzato da uno spessore unico di calcestruzzo con un’armatura in acciaio bidirezionale.  Un solaio di questa tipologia offre alcuni vantaggi da considerare ed in modo particolare, si riesce ad ottenere un intradosso perfettamente in piano (senza ribassamenti), uno spessore contenuto  fino a raggiungere spessori fino a 1/35 della luce tra gli  appoggi. La struttura cosi realizzata offre una maggiore flessibilità nel posizionamento dei pilastri con luci di calcolo sostanzialmente maggiori rispetto alla tipologia tradizionale. Fattore importante è che si riesce a superare la tipologia classica delle travi principali e delle travi secondarie e/o la realizzazione di travi ribassate con maglie a struttura fissa, e , quindi  senza la necessità di avere gli antiestetici ribassamenti. Una struttura cosi composta offre una elevata iperstaticità consentendo al progettista, soluzioni con maglie e/o dimensionamenti (x-y) a maglie irregolari con facilità di posizionamento delle pilastrate. Le foronomie risultano semplificate nella loro localizzazione. La struttura presenta sicuramente una elevata inerzia termica e, grazie alla sua massa, garantisce un isolamento acustico molto importante. Altri vantaggi sono inoltre derivati da un impalcato continuo con pannelli già predisposti; si riducono i tempi di posa in opera dell’impalcatura. Relazione e dettagli su un progetto e Cantiere di riferimento  Molare (AL). Progettista dell’opera e analisi prezzi  Arch. Stratacò Angelo Antonio Ordine degli Architetti della Provincia di Torino
CARATTERISTICHE  DELLA PIASTRA IN PROGETTO
La ristrutturazione ha interessato un immobile costituito da muratura portante di spessore medio otre i 60 cm. L’intervento programmato ha previsto la realizzazione di una pilastrata di base in aderenza all’attuale muratura e la creazione di appoggi principali di supporto alla piastra o soletta monolitica realizzata. Le travi di supporto in acciaio sono costituite dalla serie HEB 140. Essendo inoltre, un progetto di miglioramento sismico della struttura, (zona di riferimento con rischio sismico 3), sono stati progettati e posizionati i connettori perimetrali in acciaio,  incastrati nella muratura perimetrale esistente.  E’ stato adoperato un calcestruzzo strutturale LECA1400 che è stato posato come un normale calcestruzzo tradizionale. Si è prestato molta attenzione alla vibratura,  che è stata eseguita in modo tale da non far risalire in superficie i granuli di LecaPiù. Essendo una soletta strutturale è stato assolutamente garantito che non fossero localizzati tubazioni o elementi si supporto impiantistico (tubazioni idrauliche, scarichi, impianti elettrici, ecc.) che sicuramente avrebbero compromesso le caratteristiche statiche della struttura. 
METODO DI CALCOLO
Soletta continua monodimensionale (UNI EN1992-1-1:2015, UNI EN1990:2006, +UNI EN)
DIMENSIONAMENTO DEL CALCESTRUZZO ALLEGGERITO (EC2 §11.3)
 Classe di densità : D 1,6 (EC2 §11.3.1) ρ=1750kg/m³, η1=0.4+0.6×1750/2200=0.877  ηΕ=(1750/2200)²=0.633, η2=1.00, η3=1.20  Classe del CA : LC25/28-B500C (EC2 §3)  Classe di esposizione ambientale : XC1 (EC2 §4.4.1)  Copriferro : Cnom=15 mm (EC2 §4.4.1)  Peso CLS : 17.5 kN/m³  γc=1.50, γs=1.15 (EC2 Tab. 2.1N)  fcd=αcc·fck/γc=0.85×25/1.50=14.17 MPa (EC2 §3.1.6)  fctd=αct·fctk0.05/γc=0.85×1.6/1.50=1.02 MPa (EC2 §3.1.6)  fyd=fyk/γs=500/1.15=435 MPa (EC2 §3.2.7)  Modulo elasticità del calcestruzzo Ecm=19.3 GPa
STATO LIMITE ULTIMO (SLU), PROGETTAZIONE PER FLESSIONE  (EC2 §6.1, §9.3.1)
Carico (STR) Luce-1 qed=γG·g+γQ·q=1.30g+1.50q=1.30×3.10+1.50×2.50=7.78 kN/m   Carico (STR) Luce-2  qed=γG·g+γQ·q=1.30g+1.50q=1.30×3.10+1.50×2.50=7.78 kN/m
STATO LIMITE ULTIMO (SLU), PROGETTAZIONE PER FLESSIONE  (EC2 §6.1, §9.3.1) 
Armatura delle luci  Med1= 10.96kNm/m, d=100mm, Kd= 3.02 x/d=0.11 εc2/εs1=-2.5/20.0 ks=2.40, As= 2.63cm²/m  Med2= 10.23kNm/m, d=100mm, Kd= 3.13 x/d=0.11 εc2/εs1=-2.3/20.0 ks=2.40, As= 2.45cm²/m  Armatura sugli appoggi  Med1=-13.64kNm/m, d=100mm, Kd= 2.71 x/d=0.13 εc2/εs1=-3.0/20.0 ks=2.43, As= 3.31cm²/m
FORZE DI TAGLIIO E MOMENTI FLETTENTI 
Momenti flettenti massimi per le combinazioni di carico 1.30g+1.50q  Luce-1, Med= 10.96 kNm/m, xo=1.679 m, x1=0.000m, x2=0.703m  Luce-2, Med= 10.23 kNm/m, xo=2.318 m, x1=0.697m, x2=0.000m  Momenti flettenti  massimi agli appoggi per le combinazioni di carico 1.30g+1.50q  Appoggio-0, Med= 0.00 kNm/m, x1=0.000 m, x2=0.000 m Appoggio-1, Med= -15.57 kNm/m, x1=0.986 m, x2=1.016 m Appoggio-2, Med= 0.00 kNm/m, x1=0.000 m, x2=0.000 m  Forze massime di taglio per le combinazioni di carico 1.30g+1.50q  Luce-1, Ved,A= 13.06 kN/m, Ved,B= -19.63 kN/m Luce-2, Ved,A= 19.28 kN/m, Ved,B= -12.62 kN/m  Reazioni massime dovute ai carichi permanenti e accidentali (Rg e Rq)  Appoggio-0, Rg(x1.30)= 6.19 kN/m, Rq(x1.50)= 6.65 kN/m  Appoggio-1, Rg(x1.30)= 20.15 kN/m, Rq(x1.50)= 18.75 kN/m  Appoggio-2, Rg(x1.30)= 5.89 kN/m, Rq(x1.50)= 6.48 kN/m
DETTAGLIO DELL’OPERA 
armatura di supporto con casseratura dedicata. Puntellamento su piano terreno schema orditura su primo impalcato  ammorsamenti perimetrali sulla muratura esistente e definizione cordoli perimetro schema d’insieme dell’armatura della soletta monolitica con particolare su appoggio centrale
CAPITOLATO E PREZZI  PREZZO
Calcestruzzo leggero strutturale per getti di rinforzo e solette collaboranti, costituito da premiscelato “LecaCLS 1400” a base di argilla espansa LecaPiù, inerti naturali, cemento tipo Portland e additivi. Classe di massa volumica D1.5 (circa 1400 kg/m3 ), classe di resistenza LC 20/22 e classe di esposizione X0-XC1 secondo UNI EN 206 e X0 secondo UNI 11104. Resistenza a compressione certificata Rck 25 MPa, modulo elastico certificato E 15000 MPa e conducibilità termica λ 0.42 W/mK. Confezionamento e posa in opera secondo le indicazioni del produttore. 460 €/mc
Caratteristiche e resa del prodotto utilizzato: Bancale in legno a perdere con 56 sacchi da 25 litri/cad (pari a 1.4 m3 di prodotto sfuso. ca 0.47 sacchi/m2 per 1 cm di spessore 2.13 m2 /sacco per 1 cm di spessore. Prezzo medio al sacco 9€ + trasporto in cantiere (prezzo aggiornato mese Agosto 2023)
Formazione di casseforme per getti in calcestruzzo semplice od armato per un’altezza fino a 3.00 m dal piano di appoggio delle armature di sostegno. nel prezzo si intendono compresi e compensati gli oneri per la fornitura al piano, le opere di banchinaggio, le armature di sostegno e controventamento, i distanziatori metallici completi di staffaggio, il taglio, lo sfrido, il materiale accessorio, le chiodature, il disarmo e la pulizia, l’abbassamento, lo sgombero e quanto altro necessario per dare il lavoro finito a regola d’arte. la misurazione verrà effettuata sulla superficie effettivamente a contatto con il conglomerato cementizio. Realizzate con tavole in legname di abete e pino 38 €/mq
Barre per cemento armato lavorate e disposte in opera secondo gli schemi di esecuzione In acciaio ad aderenza migliorata B450A o B450C per gli usi consentiti dalle norme vigenti 1,80 €/kg
Getto in opera di calcestruzzo cementizio eseguito direttamente da autobetoniera con apposita canaletta (In strutture armate) 38 €/mc
Profilati dell’altezza di almeno cm 10 forniti con una ripresa di antiruggine In ferro a doppio T (putrelle) 2,84 €/kg
Posa in opera di profilati in ferro dell’altezza di almeno cm 10 A doppio T 3,92 €/kg

PREZZI E CARATTERISTICHE  DI  CATEGORIE LAVORI E SERVIZI PROPOSTI

 
RASANTE FIBRORINFORZATO A PRESA RAPIDA PER SUPERFICI IN CEMENTO ARMATO 

PLANITOP Rasa&Ripara è uno dei prodotti indispensabili per riparare le superfici in cemento armato ed in particolare la “ricostruzione” o ripristino non strutturale e rasatura di superfici in calcestruzzo, orizzontali e verticali, interne ed esterne; idoneo per il ripristino di strutture esposte all’aria e in contatto permanente con acqua. Esempio: Ripristino rapido di parti degradate in calcestruzzo, spigoli di travi, pilastri, pannelli di tamponamento, cornicioni e frontalini di balconi. Regolarizzazione rapida dei difetti superficiali presenti nei getti in calcestruzzo, come nidi di ghiaia, fori dei distanziatori, riprese di getto ecc., prima della successiva pitturazione. Riparazione e regolarizzazione delle modanature in calcestruzzo presenti nell’edilizia civile, come fasce marcapiano, elementi sporgenti e decorativi. Riparazione di strutture prefabbricate. Il prodotto dopo l’indurimento, possiede le seguenti caratteristiche: ottima adesione sia al vecchio calcestruzzo (≥ 1,5 MPa), purché precedentemente inumidito con acqua, sia ai ferri di armatura, specie se trattati con prodotto idoneo, malte cementizie anticorrosive rialcalinizzanti in accordo alla EN 1504-7 “Protezione contro la corrosione delle armature”;  elevata stabilità dimensionale e quindi bassi rischi di fessurazioni e cavillature sia in fase plastica che indurita; compatibilità termica ai cicli gelo-disgelo misurata come adesione secondo EN 1542; bassa permeabilità all’acqua

MALTA LIVELLANTE PER RIPRISTINO DI INTONACI

Molto spesso nel restaurare l’intonaco di un muro o un’intera facciata di un condominio o nel ispristinare intonaci “ammalorati”, dobbiamo scegliere un prodotto ed in particolare una malta che sia in equilibrio con la restante parte idonea o in buone condizioni dello stesso intonaco e quindi creare un supporto idoneo alla rasatura o tinteggiatura finale. Sicuramente abbiamo constatato e verificato nei nostri cantieri che la malta che fornisce le garanzie più importanti è il NIVOPLAN., un prodotto con duplice “lavorabilità” sia come intonaco livellante da raccordare con quello esistente, sia come rasatura finale per il supporto della tinteggiatura. Questa malta è particolarmente indicata per lavori di completamento intonaco o raccordo di intonaci con rasatura finale su superfici di pareti e soffitti all’interno ed all’esterno in strati, con spessori variabili da 2 a 20 mm. E’ una polvere di colore grigio o bianca, impastata con acqua presenta caratteristiche di adesione e lavorabilità eccellenti. Qualora si volesse utilizzare il prodotto come rasante (1/2 mm) su muri in cemento armato occorre “additivare” un “aggrappante” specifico della stessa marca, il PLANICRETE. Il prodotto NIVOPLAN  non deve essere usato su superfici in gesso o manufatti a base di gesso, se non previa stesura di una o due mani di Primer specifico. Il prodotto si applica a spruzzo con macchina intonacatrice, con una spatola liscia, o con una staggia in caso di forti spessori, esercitando una certa pressione per far aderire bene l’impasto al sottofondo. Si sconsiglia di lavorare con temperature non inferiori a +5°C. La pitturazione delle superfici può essere effettuata dopo almeno 2 settimane

CLASSIFICAZIONE ZONE SISMICHE IN ITALIA

A partire dal 2003 la classificazione sismica è stata completamente aggiornata (Ordinanza n. 3274 del 20 marzo 2003). La classificazione sismica in Italia distingue quattro zone sismicheZona 1 intensità sismica altaè la zona più pericolosa, dove possono verificarsi forti terremoti, le zone interessate sono: Friuli Venezia Giulia, Abruzzo, Umbria, Molise, Campania, Calabria, Sicilia. Zona 2 intensità sismica media: in questa zona possono verificarsi terremoti abbastanza forti, le zone sono: Emilia Romagna, Lazio, Marche, Puglia, Basilicata. Zona 3 intensità sismica bassa: in questa zona si possono verificare scuotimenti modesti, sono:: Lombardia, Toscana, Piemonte, Liguria. Zona 4 intensità sismica molto bassaè la meno pericolosa, in questa zona le possibilità di danni sismici sono basse; le zone sono Valle D’Aosta, Trentino Alto Adige e Sardegna.

CALCESTRUZZO A PRESTAZIONE GARANTITA DA CENTRALE DI BETONAGGIO

Il calcestruzzo a prestazione garantita per impieghi strutturali durevoli secondo UNI-EN-206-1 E UNI 11104. Si tratta di calcestruzzo le cui caratteristiche sono definite in fase progettuale e richieste al produttore del cls responsabile della fornitura. Il getto dovrà rispettare la normativa vigente (Linee Guida sul Calcestruzzo Strutturale del Consiglio Superiore dei LL.PP., UNI EN206-1 e UNI 11104). Al fine di assicurare la durabilità le norme prescrivono che ad ogni classe di esposizione corrisponde un valore massimo di rapporto acqua/cemento, una classe minima di resistenza, un minimo contenuto in cemento e altre importanti caratteristiche. 
INTONACO IN BIOCALCE PER ELIMINARE L’UMIDITÀ DALLE MURATURE 
Le murature se non adeguatamente protette, tendono ad assorbire l’umidità degli strati sottostanti, in modo particolare generalmente patiscono la presenza di acqua. L’aspetto del degrado si identifica all’interno del vano, con la presenza di macchie, aloni, e poi la formazione di muffa con le pitture e gli  intonaci scrostati con la formazioni d’incrostazioni saline, oltre ai danni economici per riscaldare un ambiente umido. L’umidità più critica e pericolosa è l’umidità proveniente dal terreno (risalita), è un’umidità carica di sali (carbonati, solfati, nitrati ecc..) che danneggiano spesso in modo irreparabile l’opera muraria, dando origine alla risalita capillare della stessa acqua fino agli strati superiori della muratura. Un protocollo che dà ottimi risultati è l’applicazione della biocalce, uno strato di intonaco compreso di rasatura finale (stesso materiale) Un prodotto molto efficace, esso crea uno strato altamente traspirante e, nello stesso tempo inassorbente e igroprotetto proteggendo la muratura dai sali distruttivi latenti. Per risolvere il problema in modo definitivo specialmente se il muro è “datato” nel tempo, occorre ostruire i capillari mediante applicazione di barriera chimica. La biocalce estrae in modo rapido tutta l’umidità residua presente nel muro, trasformandola in vapore, che si propaga nell’ambiente (esterno o interno), migliorando il benessere abitativo. E’ importante comunque garantire nel vano un leggero flusso d’aria continuo (famoso antico e salutare “spiffero”). Prima dell’applicazione occorre valutare il problema, procedere con test con termoigrometro a contatto.e valutare il metodo da applicare. Come risolviamo il problema: Prezzo risanamento umidità di risalita