PREVENTIVO LAVORI EDILI

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Last Updated on 2 Maggio 2021 by Antonio Arcangelo

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CARATTERISTICHE DELLE COSTRUZIONI ANTISISMICHE 

Gli edifici di nuova costruzione, per essere antisismici, devono possedere i requisiti di sicurezza “nei confronti di stati limite ultimi”, ossia capacità di evitare crolli, perdite di equilibrio e dissesti gravi, totali o parziali. La struttura deve essere progettata in modo tale che il degrado nel corso della sua vita nominale (purché si adotti la normale manutenzione ordinaria) non pregiudichi le sue prestazioni in termini di resistenza, stabilità e funzionalità. La protezione contro il degrado si ottiene attraverso un’opportuna scelta dei dettagli, e delle dimensioni strutturali. Un edificio antisismico può essere realizzato in calcestruzzo armato normale o precompresso, ossia cemento con barre di acciaio (armatura) annegate al suo interno ed opportunamente sagomate ed interconnesse fra di loro. Le barre devono avere un diametro minimo di 5 mm. A seconda del rischio sismico della zona dove si costruirà l’edificio. La classe di resistenza del calcestruzzo potrà essere più o meno alta (il minimo è Classe 8/10, il massimo è 90/105). In fase di costruzione la messa in posa di pilastri e travi deve avvenire contemporaneamente, onde evitare la creazione del “giunto” che può pregiudicare la stabilità dell’edificio. L’altezza dell’edificio deve essere limitata in relazione alla classificazione sismica del territorio: le case che ricadono in zona 1, quella a massimo rischio sismico, non devono superare i due piani di altezza, se in muratura ordinaria, tre piani se in muratura armata (nel caso di progettazione semplificata). COLLAUDI: l‘edificio antisismico deve resistere a torsioni, flessioni, deformazioni, tagli, vibrazioni, fessurazioni, tensioni, corrosioni. Bisogna inoltre verificare l’aderenza delle barre d’acciaio con il calcestruzzo. Anche le costruzioni in legno sono sottoposte a prove di robustezza e staticità, in particolare per verificare la resistenza a trazioni, flessioni e compressioni sia parallele che perpendicolari alla fibratura del legno stesso. In fase di progettazione la resistenza per tutte le sollecitazioni previste si ricavano applicando le norme di calcolo illustrate nella legge. Il collaudo statico, invece, deve essere effettuato in corso d’opera.

CASSERO IN POLIPROPILENE – VESPAIO AERATO

Il cassero a perdere in polipropilene è un elemento essenziale per la realizzazione dei vespai aerati e ventilare per eliminare l’umidità in eccesso da piani terreni o piani cantina che sono a contatto diretto con il terreno di fondazione. Il cassero a perdere in polipropilene è adatto sia per le nuove costruzioni, che per le ristrutturazioni. Nei vespai realizzati si genera un’ottima ventilazione che comporta l’eliminazione dell’umidità e la dispersione del gas radon. ll radon è un gas nobile radioattivo naturale derivato dal decadimento dell’uranio, si trova in natura in piccole quantità nel suolo e nelle rocce. Essendo un gas radioattivo, può risultare cancerogeno se inalato, per la presenza di particelle alfa.La principale fonte di questo gas è il terreno, ed in particolare se nella sua composizione sono presenti composti di rocce di origine vulcanica (tufo o i graniti) con la presenza di acqua di falda. Il gas fuoriesce e si disperde nell’ambiente, accumulandosi in locali chiusi dove diventa pericoloso. Il radon quindi si può trovare nelle nostre abitazioni, nelle scuole e nei luoghi di lavoro. La presenza di Radon può essere più elevata: a) nelle abitazioni costruite su terreni granitici o vulcanici o ricchi di tufo b) negli edifici le cui fondazioni poggiano direttamente sul terreno c) nei locali comunicanti direttamente con cantine o seminterrati tramite botole o scale d) nelle costruzioni in cui sono state utilizzate argille contenenti alluminio, granito, tufo, porfido, basalto, pietre laviche, pozzolane o cementi di origine pozzolanica, gessi chimici, ceramiche o cementi prodotti con scorie di alto forno. Affinché questo gas non sia dannoso deve essere contenuto nei limiti di 300 Bq/m3. Esistono in commercio degli ottimi misuratori di gas Radon molto attendibili. Il metodo migliore per eliminare questo rischio è dunque la realizzazione di un vespaio aerato con materiale in polipropilene. Si consiglia un’alternanza di fori di ventilazione ogni 5/6 mt. con diametro da 8/12 cm. Il sovraccarico utile varia in funzione della portata del terreno, del magrone sottostante e degli spessori della soletta. Il Cassero in polipropilene inoltre è dotato di un sistema di collegamento ad incastro che consente una posa facile e veloce, inoltre, la sua forma permette di posizionare, in ogni direzione, tubazioni,condutture e cavi. Per dettagli e prezzi: Prezzo Vespaio aerato

COLLETTORE PER RISCALDAMENTO E RAFFRESCAMENTO

Il collettore complanare per l’impianto di riscaldamento a pavimento e per raffrescamento, è il cuore, la stazione di riferimento di tutto il sistema, regola i flussi nelle varie zone e regolamenta il corretto funzionamento di tutto il circuito. Il materiale utilizzato per la realizzazione, secondo la tendenza attuale del mercato (riscaldamento e raffrescamento), sono in materiale plastico preassemblato, composti da moduli fino a 12 circuiti, con la possibilità di ampliare gli stessi moduli presenti utilizzando stacchi aggiuntivi. Esistono prodotti di diverse marche, quasi tutte offrono un know-how acquisito nel settore industriale della plastica e dei componenti i moduli. Il materiale è il tecnopolimero, si presta a diverse applicazioni e soluzioni. I componenti non risentono di corrosione e incrostazioni, idonei anche per il raffrescamento. I collettori polimerici inoltre si contraddistinguono per le ottime caratteristiche di isolamento, con minore radiazione termica e minore trasmissione di rumore. L’utilizzo di questo materiale previene la formazione della condensa. VANTAGGI: possono essere utilizzati sia per il riscaldamento che per il raffrescamento. E’ un collettore completo con tutti gli accessori disponibili, è di tipo modulare con la possibilità di attacchi aggiuntivi. Ottimo rapporto qualità/prezzo; con possibilità di installazione da destra verso sinistra o viceversa. I componenti principali di un collettore per riscaldamento e raffrescamento sono i seguenti: 1) Valvola termostatizzabile 2) Termometro 3) Rubinetto di riempimento e scarico 4) Valvola di sfiato manuale 5) Valvola di chiusura 6) Flussimetro 7) Testata terminale 8) Rubinetto a sfera 9) Raccordo a gomito 10) Sfiato automatico 11) Distanziatore 60 mm 12) Attuatore 13) Testata finale con raccordo 14) Distanziatore 35 mm 15) Valvola di troppopieno. Il prodotto si presenta di dimensioni compatte, abbinabile anche alle nuove cassette a incasso di profondità pari a 80 mm, comprensivo di flussimetri, termometri sulla mandata e sul ritorno, con possibilità di abbinare una vasta gamma di accessori, quali valvole di sfiato automatiche, valvole di zona con micro di fine corsa, gruppi pompa a punto fisso, ecc. Prezzo e caratteristiche Vedi Dettaglio nella pagina

IL MODULO SOLARE PER SINGOLA UTENZA ELETTRICA

I pannelli fotovoltaici fanno parte del paesaggio delle nostre città; li notiamo sui tetti delle case sui terreni nei giardini ecc.. Una delle tendenze del momento, in merito al pannello fotovoltaico, è l’uso che si può fare del singolo modulo Quando componiamo più moduli fotovoltaici collegandoli tra loro, creiamo un sistema fotovoltaico,  che, insieme ad un inverter produce l’energia elettrica utilizzabile dalla nostra rete domestica. Questi moduli autonomi di nuova generazione, hanno rendimenti importanti, tale da poter essere utilizzati per alimentare la presa di un singolo elettrodomestico di casa. E’ definito un sistema fotovoltaico portatile, ha il vantaggio di fornire una quantità di corrente subito utilizzabile. Sistemando questo modulo su un balcone bene esposto è possibile produrre ed “autoconsumare” istantaneamente 150-200 kwh/anno, in media: 0,5 kwh/giorno che nel periodo estivo arriva ad oltre 1–1,5 kwh/giorno. Il kit completo di questo sistema fotovoltaico comprende: un inverter che converte la corrente continua in corrente alternata, una batteria che accumula l’elettricità non utilizzata e una connessione a spina convenzionale da collegare alla rete elettrica di casa. La soluzione indicata è presente sul mercato in varie modalità e prezzi. Il prezzo oscilla tra 1000 € e 1600 €  per produrre 1 kWp,  l’offerta rendimento prezzo è interessante (sicuramente il mercato svilupperà soluzioni più economiche). Prendendo in considerazione la detrazione fiscale in 10 anni, del 50%, si può prendere in esame l’offerta di mercato e avventurarsi in questo piccolo investimento. Occorre inoltre considerare la posizione geografica dove sarà utilizzato il pannello e la sua esposizione; in genere si possono risparmiare dai 140 ai 200 euro l’anno. Il pannello normalmente presenta ingombri medi di 1 m x 1,60 m x 4 m, permette una connessione sicura con l’impianto elettrico di casa, con il vantaggio di avere elettricità pronta e quindi si eviterà di acquistarla specialmente nelle ore di maggiore soleggiamento. Questo sistema di produzione domestica di energia si svilupperà nei prossimi mesi o anni, siamo certi che è il sistema migliore per salvaguardare il paesaggio e l’ambiente oltre che il risparmio in bollette energetiche …

CLASSIFICAZIONE ZONE SISMICHE IN ITALIA

A partire dal 2003 la classificazione sismica è stata completamente aggiornata (Ordinanza n. 3274 del 20 marzo 2003). La classificazione sismica in Italia distingue quattro zone sismicheZona 1 intensità sismica altaè la zona più pericolosa, dove possono verificarsi forti terremoti, le zone interessate sono: Friuli Venezia Giulia, Abruzzo, Umbria, Molise, Campania, Calabria, Sicilia. Zona 2 intensità sismica media: in questa zona possono verificarsi terremoti abbastanza forti, le zone sono: Emilia Romagna, Lazio, Marche, Puglia, Basilicata. Zona 3 intensità sismica bassa: in questa zona si possono verificare scuotimenti modesti, sono:: Lombardia, Toscana, Piemonte, Liguria. Zona 4 intensità sismica molto bassaè la meno pericolosa, in questa zona le possibilità di danni sismici sono basse; le zone sono Valle D’Aosta, Trentino Alto Adige e Sardegna.