07 - PAVIMENTI E RIVESTIMENTI

PREZZO PAVIMENTAZIONE ESTERNA FOTOCATALITICA

Last Updated on 28 Giugno 2022 by Antonio Arcangelo

Prezzo Pavimentazione esterna fotocatalitica

LE CATEGORIE DEI LAVORI INDICATE SONO AGGIORNATE SECONDO IL PREZZIARIO OPERE EDILI 2022
Pavimentazione da esterno intendiamo quella categoria di lavoro necessaria alla posa di un pavimento all’esterno degli edifici e quindi fuori dal contesto abitativo. Pavimentazione che dovrà possedere caratteristiche particolari ed in modo specifico essere resistente ad effetti di forze dinamiche e alle azioni meccaniche relative al passaggio di autoveicoli e mezzi pesanti; dovranno possedere una superficie idonea antiscivolo (pioggia ghiaccio) quindi resistere in modo particolare all’usura del tempo e alle condizioni climatiche sfavorevoli. Un aspetto ancora importante da tener presente nella realizzazione di una pavimentazione esterna sono i continui interventi che interessano la viabilità dei centri urbani (posizionamento di cartelli segnaletici, aggiornamento dei percorsi di utenze elettriche, telefoniche, ecc…). Per questi motivi occorre scegliere il giusto supporto e “allettamento” oltre che la tipologia della pavimentazione finale. Per i motivi di cui sopra, si adottano diversi sistemi di posa di pavimentazione e/o elementi compositivi. Nella nostra pagina tratteremo materiali e caratteristiche più significative ossia:  Cubetto di porfido  Lastre in granito  Ccalcestruzzo autobloccante         
La pavimentazione in calcestruzzo autobloccante è una pavimentazione che si realizza in modo veloce con una caratteristica di posa semplice rispetto alla posa dei cubetti o sanpietrini. In questa pagina ci soffermeremo su queste caratteristiche e porremo in evidenza alcuni aggiornamenti  di questo prodotto che sta diventando sempre più attuale e adatto alla moderna urbanizzazione. L’autobloccante in cemento un tempo adoperato per la realizzazione di pavimentazione di cortili industriali o aree carraie, oggi, grazie alla moderna tecnologia di realizzazione è adoperato ovunque, sia in ambito privato che pubblico. La facilità di posa e la metodologia a “secco” lo rendono particolarmente adatto per ogni tipo di pavimentazione esterna. La posa a secco del blocco è garantita dal suo peso e dalla forma. La posa a secco ha una caratteristica particolare, utilissima qualora si modificano o si integrino nel sottosuolo parti impiantistiche come reti elettriche, telefoniche o altro. Si movimentano i soli autobloccanti e il sottofondo o supporto di posa. Le dimensioni medie in spessore del massello autobloccante varia da 6 a 8 cm, secondo l’uso della pavimentazione, se particolarmente sollecitata o soggetta al solo passaggio pedonale. L’elemento essenziale per la posa del massello autobloccante è il sottofondo o supporto di posa  che deve essere compatto e fornire il giusto appoggio o equilibrio alla pavimentazione, separando in modo idoneo lo strato del terreno sottostante e il massello autobloccante superiore. Il sottofondo è quindi il vero distributore dei carichi dinamici o statici che si sviluppano sulla pavimentazione. La categoria di lavoro da eseguire comprende un primo scavo di sbancamento del terreno, eliminando uno strato di 30 cm, si procede a un livellamento mediante rullo compattatore o piastra. Successivamente si procede eventualmente a realizzare le cornici o cordoli Lo strato stabilizzato verrà posto a granulometria decrescente fino al piano di posa; in ogni caso lo strato superficiale dovrà avere granulometria non superiore a 1 cm. Al completamento della posa del vagliato, occorre nuovamente procedere alla rullatura o compattazione dello strato lavorato. Al completamente è opportuno procedere con un’innaffiatura  (meglio se una pioggia abbondante). Un accorgimento importante durante le fase esecutiva della lavorazione è lo smaltimento delle acque superficiali; considerando che gli autobloccanti in opera sono quasi tutti di tipo “drenante” è opportuno che il sottofondo o vagliato sia finalizzato a questa importante funzione. Per proteggere la pavimentazione dalla formazione di radici o piante infestanti, si posiziona il geotessuto sulla parte superficiale del sottofondo, prima di posizionare il blocchetto. Un accorgimento importante (per avere maggior drenaggio) è il posizionamento sul vagliato di un inerte macinato che in gergo viene chiamato “risetta” (dimensione di un chicco di riso), steso per uno spessore di circa 5 cm, si adopera in alternativa alla sabbia vagliata e garantisce un drenaggio eccellente (elimina i ristagni d’acqua in superficie dopo piogge abbondanti). Successivamente si procede alla posa dell’autobloccante. Al completamento della posa, occorre una perfetta compattazione mediante piastra vibrante dotata di tappeto protettivo per proteggere la pavimentazione finita. La posa è quindi terminata. Le considerazioni opportune da fare sull’opera finita e sulla lavorazione eseguita sono le seguenti:

  1. per circa 3 mesi, l’intera superficie degli autobloccanti, sarà coperta di sabbia fine, fino a costipare in modo completo tutti i giunti e le feritoie presenti, occorre una “spazzatura” periodica per garantire un buona distribuzione della sabbia in eccesso
  2. Si possono verificare piccoli assestamenti o avvallamenti che si ripristinano con piccoli interventi localizzati (non sono indice di cattiva esecuzione dell’opera)
  3. Una volta all’anno è consigliabile distribuire a spruzzo nebulizzato,  sull’intera superficie, del diserbante naturale composto da 5 litri di acqua, 1 Kg di sale, 1,5 litri di aceto (dosi per circa 30 mq di superficie). Il geotessuto posizionato, non elimina l’eventuale formazione di radici ma ne riduce la formazione.          
PROPRIETÀ FOTOCATALITICA DEL BLOCCHETTO  Uno degli aspetti principali degli autobloccanti in commercio è la cosiddetta proprietà fotocatalitica. La fotocatalisi è un processo chimico naturale in cui una sostanza denominata fotocatalizzatore, attraverso la luce (naturale o prodotta da speciali lampade) modifica la velocità di alcuni reagenti chimici, ossia, in presenza di aria e luce si attiva un forte processo ossidativo che porta alla decomposizione delle sostanze organiche ed inorganiche inquinanti che entrano in contatto con queste superfici.  Il suo funzionamento imita la fotosintesi clorofilliana; trasforma cioè quelle sostanze ritenute dannose per la salute dell’uomo in sostanze inerti, grazie alla luce e dell’aria in contatto con il rivestimento superficiale di queste tipologie di autobloccanti; favorendo infatti l’attivazione della reazione e la conseguente decomposizione delle sostanze organiche e inorganiche; sono cioè tutte le polveri sottili PM2.5 – PM10), i microbi, gli ossidi di azoto, gli aromatici policondensati, il benzene, l’anidride solforosa, il monossido di carbonio, la formaldeide, il metanolo, l’etanolo, l’etilbenzene, il monossido e il biossido di azoto, biossido di zolfo. I fotocatalizzatori non perdono le loro proprietà con il passare del tempo, poiché agiscono solo da attivatori del processo, non si legano agli inquinanti, restando a disposizione per nuovi cicli di fotocatalisi.
PREZZI FORNITURA E POSA BLOCCHETTI IN CALCESTRUZZO 
Pavimento in masselli autobloccanti prefabbricati in calcestruzzo vibrocompresso con proprietà fotocatalitiche, prodotti e controllati secondo la norma UNI EN 1338, tipo multistrato, colore naturale, posati su letto di sabbia dello spessore di 4-5 cm. Lo strato di usura del massello, dello spessore minimo di 4 mm dovrà essere realizzato con calcestruzzo contenente:
– una miscela di quarzi selezionati a granulometria massima di 2 mm per ottenere eccezionali prestazioni di resistenza all’abrasione ed un elevato grado di finitura superficiale con colorazione omogenea e brillante;
– una miscela fotoattiva a base di cemento al biossido di titanio in grado di svolgere una funzione di abbattimento del biossido di azoto (Nox) e dei principali inquinanti atmosferici, risultandone una purificazione dell’aria, un’azione antimicrobica, deodorante e conferendo inoltre alla superficie una capacità autopulente.
Compresa la sabbia di sottofondo, la posa a campo unico o a disegno, l’assistenza muraria, la battitura, la sabbia per l’intasamento delle sconnessure. Spessori: – 60 mm – classe di carico 3 (carrabile medio) – con trattamento di pallinatura superficiale o similare. (è escluso dalla presente categorie lo scavo, lo stabilizzato, cordoli in cemento, da quantificare in apposita voce)
42 €/mq
Pavimento in masselli autobloccanti prefabbricati in calcestruzzo vibrocompresso con proprietà fotocatalitiche, prodotti e controllati secondo la norma UNI EN 1338, tipo multistrato, colore naturale, posati su letto di sabbia dello spessore di 4-5 cm. Lo strato di usura del massello, dello spessore minimo di 4 mm dovrà essere realizzato con calcestruzzo: Spessori: – 80 mm – classe di carico 4 (carrabile medio) – con trattamento di pallinatura superficiale o similare. E’ escluso dalla presente categoria di lavoro: lo scavo, lo stabilizzato, cordoli in cemento, da quantificare in apposita voce 40 €/mq
Fornitura e posa di Pavimento in masselli autobloccanti prefabbricati in calcestruzzo vibrocompresso con proprietà fotocatalitiche, prodotti e controllati secondo la norma UNI EN 1338, tipo multistrato, colore naturale, posati su letto di sabbia dello spessore di 4-5 cm. Lo strato di usura del massello, dello spessore minimo di 4 mm sarà realizzato con calcestruzzo contenente:
– una miscela di quarzi selezionati a granulometria massima di 2 mm per ottenere eccezionali prestazioni di resistenza all’abrasione ed un elevato grado di finitura superficiale con colorazione omogenea e brillante;
– una miscela fotoattiva a base di cemento al biossido di titanio in grado di svolgere una funzione di abbattimento del biossido di azoto (Nox) e dei principali inquinanti atmosferici, risultandone una purificazione dell’aria, un’azione antimicrobica, deodorante e conferendo inoltre alla superficie una capacità autopulente.
Compresa la sabbia di sottofondo, la posa a campo unico o a disegno, l’assistenza muraria, la battitura, la sabbia per l’intasamento delle sconnessure. Spessori: – 60 mm – classe di carico 3 (carrabile medio) – senza trattamento (è escluso dalla presente categorie lo scavo, lo stabilizzato, cordoli in cemento, da quantificare in apposita voce)
28 €/mq
Pavimento in masselli autobloccanti drenanti prefabbricati in calcestruzzo vibrocompresso, prodotti e controllati secondo la norma UNI EN 1338, tipo multistrato, colore naturale, spessore cm 10, classe di carico 4 (carrabile pesante), forma irregolare di modulo cm 11,2 x 22,5, posati su letto di sabbia dello spessore di 4-5 cm. Lo strato di usura del massello, dello spessore minimo di 4 mm dovrà essere realizzato con calcestruzzo contenente una miscela di quarzi selezionati a granulometria massima di 2,4 mm per ottenere eccezionali prestazioni di resistenza all’abrasione ed un elevato grado di finitura superficiale con colorazione omogenea e brillante. Compresa la sabbia di sottofondo, la posa a campo unico o a disegno, l’assistenza muraria, la battitura, la sabbia o la graniglia drenante o altro materiale similare per l’intasamento delle sconnessure. E’ escluso dalla presente categoria di lavoro lo scavo, lo stabilizzato, cordoli in cemento, da quantificare in apposita voce.  38 €/mq
Pavimento in masselli autobloccanti prefabbricati in calcestruzzo vibrocompresso, prodotti e controllati secondo le norme UNI EN 1338, tipo doppio strato, colore naturale, posati su letto di sabbia dello spessore di 3 – 5 cm. Compresa la sabbia di sottofondo, la posa a campo unito o a disegno, l’assistenza muraria, la battitura, la sabbia per l’intasamento delle connessure: – spessore 60 mm. E’ escluso dalla presente categoria di lavoro lo scavo, lo stabilizzato, cordoli in cemento, da quantificare in apposita voce.  23 €/mq
Fornitura e posa in opera di pavimentazione in porfido ricostruito nei formati 6/8, 8/10, 10/10. Riquadrato con sfaccettature a spacco e con parte calpestabile e carrabile sempre ruvida, granulare e antisdrucciolo; posto in opera con metodo “a martello” su letto di sabbia con rigonata tipo 03/04 lavata. Compresa la chiusura dei giunti con sabbia e cemento magri, doppia battitura a mezzo piastra vibrante per assicurare il migliore intasamento dei giunti ed il lavaggio finale con acqua corrente, nonché quant’altro occorra per dare l’opera finita a regola d’arte. – colorato in pasta nei colori: bianco. E’ escluso dalla presente categoria di lavoro lo scavo, lo stabilizzato, cordoli in cemento, da quantificare in apposita voce.  45 €/mq


TUBO DRENANTE MICROFORATO PER IMPORTANTI APPLICAZIONI
La tubazione microforata drenante ha una funzione importante per rendere efficace un intervento edilizio, in particolare per risanare e allontanare dal manufatto l’acqua meteorica in eccesso. Importante per proteggere muri, volte, cemento armato, giardini. e smaltire l’acqua in eccesso e convogliarla in appositi pozzetti di smaltimento. Il tubo drenante è dotato di fessure lungo tutto il suo perimetro che permettono di raccogliere l’acqua di superficie. Tutte le fessure hanno una larghezza costante pari a 2 mm, posizionate nell’incavo della corrugazione in modo tale che i picchi impediscono l’ostruzione della fessura. Gli spessori delle pareti che costituiscono il tubo garantiscono un’elevata resistenza allo schiacciamento dovuto alle sollecitazioni del terreno. Un tubo drenante se applicato in modo corretto è di grande aiuto alla salubrità della costruzione e la sua durate nel tempo. Le caratteristiche di posa della tubazione drenante è sintetizzate nella figura a lato: A) tubazione microforata per raccogliere e drenare l’acqua meteorica ed in particolare quella derivata da una pavimentazione esterna in autobloccante su letto di sabbia. La tipologia di posa deve sempre comprendere una barriera verticale con posizionamento di guaina bituminosa o impermeabilizzante posata a caldo sulle pareti, successivamente è altrettanto importante un buon ghiaione drenante che avvolge il tubo. La tipologia del tubo deve essere di tipo C con diametro adeguato minimo 100 mm. La tipologia della tubazione drenante di tipo B) è importante come stazione di raccolta e collegamento per drenare i percorsi orizzontali delle tubazioni; drenare una parte del cortile o del giardino, spesso è adoperato dove non è possibile realizzare un collegamento diretto alla fognatura esistente. Il condotto verticale è sempre microforato di tipologia D con diametro del condotto sarà di almeno 500 mm e profondità minima di 1 m; lungo il perimetro è opportuno sempre il posizionamento di almeno 30 cm di ghiaione che faccia da corona compreso lo spessore alla base. Per categoria e prezzo vedi Prezzo drenaggio       
110%SUPERBONUS RISTRUTTURAZIONE E RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA 

il 110%superbonus è diventato una trappola calcolata fin dalla nascita. La delusione di molte imprese  che non riescono a concludere i lavori, la delusione di molti professionisti che non riescono a monetizzare i loro crediti, i fornitori che non sono pagati. Tutto si è fermato a causa di un sistema che non riesce a trovare soluzioni adatte a una legge che ha impegnato un intero settore. In questo periodo (come sempre), la politica fa da padrona con la complicità della Stampa (sempre alleata perché foraggiata dalla stessa politica). In questo video risulta chiaro il vero problema. Purtroppo quando la voce del popolo non è manifestata dagli eletti ma da manager che guardano più ai problemi e scenografie Europee, abbiamo questi risultati.

SCHERMATURE SOLARI – Uno degli interventi TRAINATI del 110%SUPERBONUS è il posizionamento delle tende da sole delle diverse come le veneziane e altre schermature solari. Queste categorie di lavori possono usufruire della maxi agevolazione del Superbonus110%. Esse però devono rispettare alcune caratteristiche fondamentali, devono far parte ciioè di prodotti dettagliati nell’allegato M del Decreto legislativo 29 Dicembre 2006 n.311 devono rispecchiare determinate caratteristiche in merito a rendimento energetico, molto importante, devono avere la relativa certificazione di conformità. Esistono diverse tipologie detraibili. Le regole fondamentali stabilite dall’Enea, che devono riportare le seguenti classificazioni: 

  • UNI EN 13561 Tende esterne requisiti prestazionali compresa la sicurezza (in obbligatorietà della marcatura CE); 
  • UNI EN 13659 Chiusure oscuranti requisiti prestazionali compresa la sicurezza (in obbligatorietà della marcatura CE); 
  • UNI EN 14501 Benessere termico e visivo certificato per caratteristiche prestazioni e classificazione; 
  • UNI EN 13363.01 Dispositivi di protezione solare in combinazione con vetrate con calcolo della trasmittanza totale e luminosa con metodo di calcolo semplificato
  • UNI EN 13363.02 Dispositivi di protezione solare in combinazione con vetrate con calcolo della trasmittanza totale e luminosa, con metodo di calcolo dettagliato.
IL PONTEGGIO NELLE RISTRUTTURAZIONI EDILI
Una delle cause principali di infortunio sul lavoro è relazionato alla presenza di un ponteggio gli infortuni, spesso derivano da una errata valutazione del rischio nell’uso del ponteggio da parte degli stessi lavoratori. Il processo di messa in opera del ponteggio coinvolge diverse fasi operative: progettazione, assegnazione, esecuzione, e coinvolge diversi operatori, ognuno dei quali svolge determinate funzioni e obblighi particolari: Committente (progettista), InstallatoreUtilizzatore,  quest’ultimo deve sottoporre quotidianamente il ponteggio ad un controllo visivo. Se riscontra delle carenze, deve astenersi dal lavorare sul ponteggio. Se invece sale e usa il ponteggio, dichiara tacitamente al progettista che ritiene idonea la struttura così com’è. L’utilizzatore deve segnalare eventuali carenze al progettista e non modificare di sua iniziativa il ponteggio stesso